Oggi benzina costa il 13,6% in più rispetto a maggio, gasolio +13,4%. Maggiore spesa da +9,2 euro a pieno
Costi di trasporto incidono per il 35% sui prezzi finali dei prodotti trasportati. Subito interventi per ridurre tassazione e bloccare speculazioni
La corsa del petrolio, con il Brent che sale oggi sopra i 70 dollari al barile segnando il massimo da maggio del 2019, renderà più salata la Pasqua degli italiani, con una stangata solo per il tradizionale pranzo pasquale che potrebbe raggiungere quota 50 milioni di euro.
Lo denuncia oggi Assoutenti, associazione specializzata nel settore dei trasporti, che fa i conti sulle ricadute dell’andamento dei carburanti per le tasche delle famiglie, in vista delle festività pasquali.
“Oggi un litro di benzina costa il 13,6% in piùrispetto allo scorso maggio, quando alla pompa si toccarono i livelli più bassi degli ultimi due anni, mentre il gasolio costa il 13,4% in più – spiega il Presidente Furio Truzzi – Questo significa che per un pieno ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi +9,2 euro per la benzina, +8,4% per il diesel”.
Aumenti dei listini alla pompa che si ripercuoteranno anche sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, con rincari a cascata sulla Pasqua degli italiani.
“Oggi l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma, e un pasto percorre circa 2mila km prima di finire sulle tavole – prosegue Truzzi – I costi di trasporti e logistica incidono per circa il 35% sui prezzi finali dei prodotti: questo significa che solo per il pranzo di Pasqua, che in Italia vale complessivamente 1,2 miliardi di euro di consumi tra cibi e bevande, i rincari dei carburanti potrebbero determinare una stangata da +50 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Una maggiore spesa per le famiglie determinata dai rincari dei prezzi di ortofrutta e alimentari, causata proprio dall’elevato costo dei carburanti alla pompa”.
Per tale motivo, e a fronte della crescita inarrestabile dei listini ai distributori, Assoutenti chiede al Governo di intervenire, riducendo la tassazione che oggi pesa per il 66% su ogni litro di benzina venduto in Italia, e applicando misure in grado di limitare gli effetti negativi immediati del petrolio sui prezzi alla pompa, bloccando le speculazioni che danneggiano i consumatori.