Le nuove sfide di ECHO che rinnova il direttivo: Averardo Orta Presidente

Nel panorama europeo si lavora ad un Welfare che, valorizzando il capitale umano e puntando su innovazione tecnologica e umanizzazione delle cure, sappia rispondere con maggiore efficacia ed efficienza ai bisogni di salute degli anziani e delle persone fragili. Con questa premessa si è svolta a Bruxelles il 20 giugno scorso l’Assemblea Generale elettiva di E.C.H.O. l’European Confederation of Care Home Organisations.

Il direttivo eletto rimarrà in carica per il biennio 2024-2026. Riconfermato, nella carica di presidente, è l’imprenditore Averardo Orta di ANASTE (Italia).
Rieletti, e anche per loro si tratta di una riconferma, Bernard Meurer di BPA (Germania) vicepresidente, Sebastiano Capurso di ANASTE (Italia) tesoriere, Alberto Echevarria di FED (Spagna) segretario generale.

Soddisfatto della riconferma il presidente di ECHO Averardo Orta: “Il grado di civiltà di una società si misura da quanto si prende cura dei più fragili e gli anziani. Per assistere dignitosamente la popolazione anziana fragile nei prossimi anni servono investimenti urgenti e politiche comunitarie dedicate. La Confederazione Europea delle strutture assistenziali è pronta a fare la propria parte per condividere a livello europeo esperienze e conoscenze specifiche necessarie alla creazione di un nuovo Welfare in grado di affrontare le sfide che ci attendono”.

Come sottolinea l’OCSE nel suo annuale “Health at a Glance 2023” (la salute in uno sguardo) nei prossimi anni si prevede un costante e progressivo invecchiamento della popolazione. Al 2050, la popolazione di età pari o superiore a 80 anni raddoppierà in media nei paesi membri dell’OCSE, dal 4,8% al 9,8%.

In media, nei paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico) le persone di 65 anni potrebbe aspettarsi di vivere altri 19,5 anni. Per quanto riguarda l’aspettativa di vita per chi ha 65 anni è superiore di circa 3,3 anni per le donne rispetto agli uomini. Un divario di genere che dal 2000 non è sostanzialmente cambiato.

Stili di vita non salutari e fattori di rischio per la salute rimangono prevalenti, ad esempio il 19,5% della popolazione adulta convive in media con l’obesità.

Altra questione da attenzionare è che 21 milioni di persone nei paesi OCSE hanno una demenza. Se le tendenze attuali continueranno, questo numero potrebbe aumentare di quasi il 50% entro il 2040, raggiungendo quasi 32 milioni di persone in tutti i paesi OCSE. Giappone, Italia e Germania hanno la più alta prevalenza di demenza.
Infine c’è un divario nell’accesso alle cure. La trasformazione digitale dei sistemi sanitari offre opportunità per migliorare l’assistenza clinica, la ricerca e la gestione del sistema. Tuttavia, solo nel 42% dei paesi il pubblico può accedere e interagire con i propri dati attraverso i portali sanitari elettronici esistenti.
Su tutte queste sfide ECHO continuerà ad impegnarsi per il futuro e a lavorare al fianco delle istituzioni europee.

Torna in alto