Fabio Cerchiai si dimette dalla carica di Vicepresidente di UnipolSai: nominato Presidente di Bper Banca

Fabio Cerchiai ha rassegnato le dimissioni dalla carica di vicepresidente e Amministratore di Unipol Gruppo a causa dell’incompatibilità con il suo nuovo ruolo di presidente di Bper Banca, in conformità con la normativa sull’“interlocking”. La nomina di Cerchiai a Bper, insieme a quella di Gianni Franco Papa come Amministratore delegato, è stata decisa da Unipol, il principale azionista con il 19,9% delle azioni. Antonello Cabras, rappresentante della Fondazione di Sardegna, secondo socio con il 10,2%, ha ottenuto la vicepresidenza.

Cerchiai, laureato in Economia e Commercio, ha iniziato la sua brillante carriera in Assicurazioni Generali, dove ha ricoperto i ruoli di direttore generale per l’Italia nel 1994, amministratore delegato nel 1997 e vicepresidente nel 2001. Ha inoltre presieduto Ania e Atlantia ed è stato membro del consiglio di amministrazione di diverse società e compagnie assicurative. Attualmente, è vicepresidente di Diplomatia, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Censis e di ANSPC (Associazione Nazionale per lo Sviluppo dei Problemi del Credito), nonché membro accademico di AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale). Dal 2022, è presidente della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (Febaf).

Di recente, in qualità di presidente di Febaf, Cerchiai è intervenuto al Rome Investment Forum 2024, sottolineando l’importanza di una solida alleanza tra settore pubblico e privato per rilanciare l’economia italiana e gli investimenti. Ha affermato che “non esistono alternative percorribili ad una solida e costruttiva alleanza tra pubblico e privato” e ha evidenziato la necessità di “riforme strutturali” piuttosto che interventi emergenziali, al fine di evitare lo spreco di risorse e il perpetuarsi dei problemi. Cerchiai ha inoltre sottolineato che “il welfare della comunità, prima preoccupazione della politica responsabile, deve costituire l’obiettivo di tutti, sistema pubblico e privato.” Ha infine dichiarato che il settore pubblico deve riconoscere che le risorse disponibili non saranno sufficienti per finanziare le riforme necessarie, mentre il settore privato deve comprendere che senza queste riforme, non ci sarà spazio per una redditività sostenibile nel tempo.

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