Pavel Durov, Fondatore di Telegram, Arrestato in Francia

Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato arrestato. Secondo il network televisivo francese TF1, Durov, 39 anni, è stato fermato dalle autorità francesi mentre viaggiava a bordo del suo jet privato, proveniente dall’Azerbaigian. Era accompagnato dalla sua guardia del corpo e da una donna. L’arresto è stato eseguito dai gendarmi della Gendarmeria dei Trasporti Aerei (GTA), che hanno agito su mandato di arresto legato a un’indagine preliminare francese.

L’accusa contro Durov e Telegram riguarda presunte complicità nel traffico di droga, terrorismo, crimini pedopornografici e frodi che sarebbero stati agevolati dalla piattaforma, attribuendo alla mancanza di moderazione e cooperazione con le autorità la responsabilità di tali abusi. Le forze dell’ordine francesi, in collaborazione con agenzie internazionali, monitoravano i suoi movimenti da settimane. Durante l’arresto, sono stati sequestrati materiale informatico e documenti dal jet di Durov.

L’arresto di Durov, su mandato emesso dalla magistratura francese, arriva in seguito a denunce da parte di associazioni civili che accusano Telegram di non intervenire per rimuovere contenuti illeciti, come la vendita di droghe e la diffusione di materiale pedopornografico. La sua difesa contesta la legittimità del mandato e sostiene che le accuse siano prive di fondamento.

Il governo russo ha preso nota dell’arresto, con il ministero degli Esteri che ha dichiarato di essersi attivato per chiarire la situazione. Tuttavia, il rapporto tra Durov e il Cremlino è tutt’altro che positivo, con una lunga storia di tensioni dovute al rifiuto del fondatore di collaborare con le autorità russe, inclusi i noti scontri legati al social network VK e al tentativo di bloccare Telegram in Russia nel 2018.

Durov ha trasferito la sede di Telegram a Dubai e l’app è cresciuta fino a contare oltre 900 milioni di utenti in tutto il mondo. Telegram è diventata una piattaforma cruciale per la condivisione di informazioni, inclusa la guerra in Ucraina, grazie alla sua politica di non censura. Tuttavia, questa stessa politica è ora al centro delle accuse francesi, che imputano a Telegram la diffusione di contenuti illegali, in particolare pedopornografici, e la mancanza di azioni adeguate per contrastarli.

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